Eric Clapton & Robert Cray - Perugia, Umbria Jazz 8 Luglio 2006
Che bello ascoltare Clapton e Cray insieme!
Arrivo a Perugia in pieno pomeriggio, fortunatamente c'è il sole, bellissima giornata e non ci sono nuvole in cielo, la possibilità che piova è scongiurata ;-)
Il concerto inizia prestissimo, la Robert Cray Band inizia a suonare già alle 20.30 e il bluesman di colore è sempre in forma, alternando pezzi "morbidi" quasi soul ad altri blues standard lenti e bellissimi; purtroppo però il suo è un ruolo di supporter e alle 21.15 lascia il palco anche se con una esibizione veramente bela, senza fronzoli.
Alle 21.30, puntualissimo sale in cattedra Slowhand con la sua band. Accanto a lui ci sono du chitarristi, Derek Trucks (età indefinibile dai 20 ai 60 anni, ma con la sua SG, suonata spesso slide ha fatto cose paurose) e Doyle Bramhall II (chitarrista mancino che avevo ascoltato con Roger Waters e mi aveva impressionato molto, ma che con Clapton ammetto ha fatto molto poco e con un suono un pò troppo rumoroso).
Clapton, al solito è in gran forma, forse anche troppo, i soli sono ovunque e sembra quasi che sia normale suonare così; forse avrei preferito qualcosa di più intimo e soprattutto i primi pezzi proposti, tratti dagli ultimi lavori, non mi hanno colpito troppo (Riccardone in preda a shock da caduta di un mito ha addirittura abbandonato il concerto dopo pochi pezzi...)
Poi però arriva Old Love, lenta e avvolgente e quà Eric tira fuori tanta di quell'anima che vale tutto il prezzo del biglietto e poi risale sul palco anche Robert Cray per dire la sua su questo bellissimo pezzo e io già mi sento appagato.
Il concerto continua così, alternando song recenti (e per me poco significative, eccezion fatta per fare da sfondo ai tre chitarristi) a pezzoni quali Layla e Cocaine (c'è anche un un'intermezzo acustico).
Per i bis finali c'è ancora il caro Cray e allora sul palco ci sono quattro chitarristi quattro, neanche troppo scarsini e on so più cosa guardare e ascoltare...
Wow!
Arrivo a Perugia in pieno pomeriggio, fortunatamente c'è il sole, bellissima giornata e non ci sono nuvole in cielo, la possibilità che piova è scongiurata ;-)
Il concerto inizia prestissimo, la Robert Cray Band inizia a suonare già alle 20.30 e il bluesman di colore è sempre in forma, alternando pezzi "morbidi" quasi soul ad altri blues standard lenti e bellissimi; purtroppo però il suo è un ruolo di supporter e alle 21.15 lascia il palco anche se con una esibizione veramente bela, senza fronzoli.
Alle 21.30, puntualissimo sale in cattedra Slowhand con la sua band. Accanto a lui ci sono du chitarristi, Derek Trucks (età indefinibile dai 20 ai 60 anni, ma con la sua SG, suonata spesso slide ha fatto cose paurose) e Doyle Bramhall II (chitarrista mancino che avevo ascoltato con Roger Waters e mi aveva impressionato molto, ma che con Clapton ammetto ha fatto molto poco e con un suono un pò troppo rumoroso).
Clapton, al solito è in gran forma, forse anche troppo, i soli sono ovunque e sembra quasi che sia normale suonare così; forse avrei preferito qualcosa di più intimo e soprattutto i primi pezzi proposti, tratti dagli ultimi lavori, non mi hanno colpito troppo (Riccardone in preda a shock da caduta di un mito ha addirittura abbandonato il concerto dopo pochi pezzi...)
Poi però arriva Old Love, lenta e avvolgente e quà Eric tira fuori tanta di quell'anima che vale tutto il prezzo del biglietto e poi risale sul palco anche Robert Cray per dire la sua su questo bellissimo pezzo e io già mi sento appagato.
Il concerto continua così, alternando song recenti (e per me poco significative, eccezion fatta per fare da sfondo ai tre chitarristi) a pezzoni quali Layla e Cocaine (c'è anche un un'intermezzo acustico).
Per i bis finali c'è ancora il caro Cray e allora sul palco ci sono quattro chitarristi quattro, neanche troppo scarsini e on so più cosa guardare e ascoltare...
Wow!
2 Comments:
Beh, qui è d'obbligo che io lasci un commento, dal momento che IO C'ERO!! Sarà che aspettavo questo concerto da circa una decina d'anni, ma mi sono proprio esaltata!! Clapton is God!! :) Ilaria.
Eh eh, Clapton è Clapton, almeno una volta nella vita bisogna ascoltarlo!
(Io comunque ammetto che attendevo in ugual misura entrambi).
Grazie della visita Ilaria :D
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